Carta dei diritti del disabile psichico
DIRITTO AD ESSERE INFORMATO sul disturbo mentale, sulle prospettive, sui trattamenti, sulle eventuali alternative e sulle prevedibili conseguenze delle scelte
operate. L’informazione deve essere espressa in modo semplice e chiaro, adeguato alla situazione, tale da essere facilmente comprensibile, al fine di promuovere la massima adesione al
trattamento. L’informazione a terzi è ammessa solo con il consenso esplicitamente espresso dall’utente e i dati personali devono essere tutelati in relazione alla disciplina della privacy
introdotta con la legge 675 del 1996.
DIRITTO AL CONSENSO PERSONALE al trattamento che deve essere dato in modo libero, spontaneo, consapevole e attuale. Si può prescindere dal consenso solo quando
previsto dalla legge, ed in particolare nel caso di trattamento sanitario obbligatorio e di stato di necessità.
DIRITTO ALLA CARTA DEI SERVIZI Ogni Dipartimento di Salute Mentale deve adottare la carta dei servizi con l’impegno di attuare un efficace sistema di
informazione sulle prestazioni erogate e sulle modalità di accesso, e con l’indicazione per la raccolta e l’analisi dei segnali di disservizio e per il monitoraggio della soddisfazione degli
utenti.
DIRITTO AL TRATTAMENTO MIGLIORE POSSIBILE in relazione alle conoscenze scientifiche ed ai servizi previsti dal progetto obbiettivo tutela della salute mentale.
L’approccio alla persona con disagio mentale deve essere globale e, ove necessario, con interventi integrati di carattere psicologico, sociale e biologico.
DIRITTO A NON ESSERE CONTENUTO e a non subire azioni lesive della propria integrità fisica e della propria dignità nel rispetto puntuale del protocollo sulla
contenzione fisica varato dal DPSM.
DIRITTO ALLA CITTADINANZA Le persone con disagio mentale devono avere accesso a tutti i servizi sociali essenziali ed in primo luogo ad uno spazio abitativo e
ad un inserimento lavorativo, utilizzando anche la cooperazione sociale.